sábado, 23 de fevereiro de 2008

Traduções III

Mentre il silenzio perdura

Nel centro docile dell’attesa
cattedrali sanguinano gli occhi mordenti la calma.
E l’olio e il vino, sciolsero
il seme in bozzoli dorati, che
gli alberi fendettero.
Il corpo, lo divorano i metalli incendiati
nella danza dei polmoni, che bambini
rinnegarono nell’eclissi.
Forse nel marmo calcificato di promesse
l’orto si purifichi, cercando nel candore
della luce, il puro tatto dei suoni.
E l’uomo strazia il respiro, lapidato nella
saliva delle unghie, dove uccellini volano tra le dita
curvate sul volto di acacie.
Nel sale di questo pianto, l’apprendista segreto
di sogni e luce.
Su queste vetrate dal veder passar
le parole, dalla polvere che si scuote,
accetto il silenzio come un amante.


Enquanto o silêncio durar

No centro dócil da espera
catedrais sangram os olhos que mordem o sossego.
E o azeite e o vinho derreteram
a semente nos casulos doirados, que
as árvores talharam.
O corpo, devoram-no os metais incendiados
na dança dos pulmões, que crianças
renunciaram no eclipse.
Talvez no mármore calcificado de promessas
o horto se purifique, procurando na candura
da luz, o puro tacto dos sons.
E o homem rasga o sopro, lapidado na
saliva das unhas, onde pássaros voam pelos dedos
curvados no rosto das acácias.
No sal deste choro, o aprendiz secreto
de sonhos e luz.
Nestas vidraças de ver passar
as palavras, desde o pó que se sacode,
aceito o silêncio como um amante.

La danza delle madri

Nella bellezza incurabile delle ferite
si alimentano madri senza tregua.
Nei fiumi in secca, battono e battono i cuori
alimentati da sangue freddo e spesso.
Che è livido. Che cerca le radici.
Il cuore è una strana bestia, che va camminando
goccia a goccia. E le ferite imprudenti
si approssimano alle madri, imprudenti al peso
di ogni respiro. L’amore eternamente feroce.
E le ferite delle madri, sono ogni volta più belle.
La paura cammina violentemente più vicino,
nel corpo, nel viso, nelle vertebre e nel ventre,
dove si ripara con il suo volubile volume
il silenzioso amore di madre.
Sotto il fogliame dell’acqua, madri stanche
dell’ aridità che le tocca, si incendiano attraverso
i figli. E i figli, quel piombo conficcato
nelle ali, quel progetto che sopra il mar si estende
alimenta le ferite mediante i tendini.
Le madri piluccano sulla sabbia la loro rotta chiara,
fino alla fine del mondo . Come per l’ultima volta.
Sulla montagna, un figlio si incorpora nella bellezza
incurabile delle ferite, mentre madri tastano
la pietra, fino a divenire fiore.
Talvolta sanguinano e cantano, asciugano gli occhi,
strappano i sessi e in permanente lotta, corpo
a corpo , l’amore si estende, ma i gesti
sono freddi, in questo camminare osceno
di persone senza frutti. Deve entrare in una goccia, tutto
il tempo, tutto amore, di una vita senza storia.
Tradução: Alberto Sismondini
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A dança das mães

Na beleza incurável das feridas
alimentam-se mães sem trégua.
Nos rios secos, batem e batem os corações
alimentados em sangue frio e espesso.
Que é lívido. Que procura as raízes.
O coração é um bicho estranho, que vai caminhando
gota a gota. E as feridas imprudentes
aproximam-se das mães, imprudentes ao peso
de cada sopro. O amor eternamente feroz.
E as feridas das mães, são cada vez mais belas.
O medo caminha violentamente mais perto,
no corpo na cara, nas vértebras e no ventre
onde se abriga com seu volúvel volume.
o silencioso amor de mãe.
Sob a folhagem da água , mães cansadas
da aridez que as toca, incendeiam-se através
dos filhos. E os filhos, esse chumbo cravado
nas asas, esse projecto que sobre o mar se estende,
alimenta as feridas pelos tendões.
As mães debicam sobre a areia a sua rota clara,
até ao fim do mundo . Como pela última vez.
Sobre a montanha, um filho incorpora-se na beleza
incurável das feridas, enquanto mães tacteiam
a pedra, até ser flor.
Por vezes sangram e cantam, secam os olhos,
arrancam os sexos e em permanente luta, corpo a
corpo, o amor estende-se mas os gestos
são frios , neste caminhar obsceno
de pessoas sem frutos. Há-de caber numa gota,
todo o tempo, todo o amor, de uma vida sem história.
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La danza delle madri

Nella bellezza incurabile delle ferite
si alimentano madri senza tregua.
Nei fiumi asciutti, battono e battono i cuori
nutriti di sangue freddo e denso.
Che è livido. Che cerca le radici.
Il cuore è uno strano animale, che cammina
goccia a goccia. E le ferite audaci
si avvicinano alle madri, audaci al peso
di ogni soffio. L’amore eternamente feroce.
E le ferite delle madri, sono ogni volta più belle.
La paura cammina violentemente più vicino,
nel corpo, nel viso, nelle vertebre e nel ventre,
dove si annida con il suo volubile volume,
il silenzioso amore di madre.
Sotto il fogliame dell’acqua, madri stanche
dall’ aridità che le tocca, si incendiano attraverso
i figli. E i figli, questo piombo inchiodato
nelle ali, questo progetto che si estende sul mare,
alimenta le ferite attraverso i tendini.
Le madri beccano sulla sabbia la loro chiara rotta,
sino alla fine del mondo . Come per l’ultima volta.
Sulla montagna, un figlio si fonde nella bellezza
incurabile delle ferite, mentre madri palpeggiano
la pietra, fino a diventare fiore.
A volte sanguinano e cantano, asciugano gli occhi,
arrancano i sessi ed in lotta permanente, corpo
a corpo , l’amore si estende, ma i gesti
sono freddi, in questo camminare osceno
di persone senza frutti. Così da entrare in una goccia,
tutto il tempo, tutto amore, di una vita senza storia.
Tradução: Angelo Manitta
(Oltre la siepeAntologia del premio Publio Virgilio Marone – 2004)



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